Lubin, Antonio (Ante)

Aus Romanistenlexikon
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Antonio Lubin [Ante Lubin] (1809 Traù, Dalmatien – 21.7.1900 Traù); Sohn des Schmieds Renzo Lubin u. der Domenica Koščina

Verf. Frank-Rutger Hausmann

Italianistik

Collegio San Lazzaro, Insel Bua; Seminar Split (Spalato); 1829 Liceo Zadar (Zara); Theologiestud. aus gesundheitl. Gründen abgebrochen; 1838 Prom. Padua; Rückkehr nach Zadar, Priesterweihe; 1844–46 Lehrer am Gymn. Split (Spalato); 1846–54 Lehrer Zara; 1854–56 Liceo-convitto Santa Caterina Venedig; 21.1.1857 Prof. U Graz (Lingua e letteratura italiana); 1863 o. Prof. Graz, 1875 em.

La Matelda di Dante Alighieri, Graz 1860; Intorno all‘epoca della Vita Nuova di Dante Alighieri, Graz 1862; Allegoria morale, ecclesiastica, politica nelle due prime cantiche della Divina Commedia, Graz 1864; La Commedia di Dante Alighieri preceduta dalla vita e da studi preparatori illustrativi, esposta e commentata da Antonio Lubin, Padova 1881; Dante spiegato con Dante e polemiche dantesche, Trieste 1884; Dante e gli astronomi italiani. Dante e la donna gentile, Trieste 1895.

„Di D[ante] si occupò in una serie di lavori variamente interessanti, tra cui va subito ricordato il commento al poema (Commedia di D. A. preceduta dalla Vita e da Studi preparatori illustrativi, Padova 1881), opera laboriosissima nella quale il L. tentò fra i primi di mettere in relazione D. col pensiero e con la scienza dei suoi tempi. Speciale considerazione dedicò alla Vita Nuova: notevole il suo primo opuscolo che a quella si riferisce, Intorno all’epoca della Vita Nuova (Graz 1862), in cui si fissa come tempo di composizione la primavera del 1300. L’ultimo volume da lui pubblicato ebbe il titolo D. e gli astronomi italiani, D. e la Donna Gentile (Trieste 1895): vi si sostiene che la Donna gentile, rappresentazione allegorica della Filosofia, apparve la prima volta nell’agosto inoltrato del 1293 e che la canzone ,Voi che ’ntendendo‘ fu scritta non prima del febbraio del 1296. […]

Le sue idee non ebbero però accoglienza pacifica. Tra gli oppositori troviamo il Fornaciari, il Bartoli, il D’Ovidio: contro di essi polemizzò aspramente nell’opuscolo intitolato Osservazioni sulla Matelda svelata dal dr. Scartazzini (Graz 1878) e soprattutto nel volume D. spiegato con D. e polemiche dantesche (Trieste 1884). Sebbene il L. sia stato sempre un solitario negli studi danteschi, e dei solitari avesse le impuntature, i partiti presi e le intolleranze, non gli si può contestare il merito di aver perseverato sempre nel culto ideale del suo poeta e di averne diffuso la conoscenza da una cattedra straniera in mezzo a stranieri“ (Enzo Esposito, in: EncDant).

HSchA Nr. 06660; Enzo Esposito, Enciclopedia Dantesca, 1970 (online); Rita Tolomeo, DBI 66, 2006 (online).