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De Sanctis, Francesco

4 Byte entfernt, 20:53, 22. Jan. 2016
<blockquote>„Francesco de Sanctis inaugurò le lezioni al Politecnico federale di Zurigo con lo studio della ''Commedia'' dantesca, il 24 aprile 1856, quando rivolse ai suoi allievi un’accorata prolusione: ,Secondo l’ordinamento dell’Università politecnica federale, questi studi non sono obbligatorii. […] Il governo ve ne dà i mezzi: se non volete giovarvene, se non sentite come uomini l’obbligo morale di educare la vostra mente ed il vostro cuore, sia pure: vostro danno e vergogna. […] La letteratura è il culto della scienza, l’entusiasmo dell’arte, l’amore di ciò che è nobile, gentile, bello: e vi educa ad operare non solo per il guadagno che ne potete ritrarre, ma per esercitare per nobilitare la vostra intelligenza, per il trionfo di tutte le idee generose‘. Nei semestri a seguire, il professore analizzerà con i propri allievi le opere di Petrarca (fondamentali le conferenze petrarchesche del 1858-59 per la realizzazione del saggio stampato a Napoli nel 1869), Poliziano, Machiavelli, Manzoni, Leopardi, Ariosto e l’opera cavalleresca in genere. Un’operazione necessaria per rivalutare la cultura italiana in un luogo dove, se non ignorata, era quantomeno disdegnata. De Sanctis, informato della liberazione del meridione italiano, ritorna a Napoli il 6 agosto del 1860, a pochi mesi di distanza dall’Unità“ (Mattia Bertoldi, UZH Romanisches Seminar, homepage).
</blockquote>
HSchA Nr. 002263A-B; Guido Calgari, L’arrivo e il soggiorno del De Sanctis a Zurigo: discorsi pronunciati il 30 aprile 1956 per il centenario dell’insegnamento di Francesco De Sanctis al Politecnico, Zurigo 1956; Ottavio Besomi, „De Sanctis ,in partibus transalpinis‘ ma non ,infedelium‘: letture zurighesi“, in:'''' Per Francesco de Sanctis: nel centenario della morte, Politecnico di Zurigo, atti del convegno di studi, 2 dicembre 1983, Bellinzona 1985, 106-116; Attilio Mannari, DBI 39, 1991, 284-297.
[[Kategorie:Romanist]]
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